Tuesday, September 06, 2011

Libyan Sanusis, Libyan Citizens

By Igor Cherstich, "A Brief Note on the Sanusiya Sufi Order in Libya" - SOAS - London, UK; Sunday, September 4, 2011

A Brief Note on the Sanusiya Sufi Order in Libya

The Sanusiya had a fundamental political role in Libyan modern history.

More specifically, the tariqa consolidated an important position within the tribal system of Eastern Libya, and as a consequence, a prominent role in leading the anti colonial struggle against the Italians.

There is a debate on whether the role of the Sanusiya was the consequence of an intrinsic political vocation of the order, or the result of historical circumstances that pushed the brotherhood to develop into (and to be recognised as) a political entity.

What is certain, nevertheless, is that the brotherhood had an important role in freeing Libya from the Fascist occupation, so that the head of the order was appointed as first (and last) king of unified Libya after the liberation.

After Khadafi's coup in 1969 the Sanusiya was practically disbanded, at least officially. The reasons for this are clear: the order was perceived as a source of support for the king.

Although it could be argued that, regardless of the fact that the king was a Sanusi, the order was already losing energy before 1969, it is pretty obvious that the regime actively attempted to eradicate it. During the Khadafi regime the Sanusi order practically disappeared from the public, but it did not die out.

The brotherhood still counts a number of members in the country, many of whom take their membership to the order only as a spiritual matter, and not as a political affiliation. As recently reported by some media, members of the order have publicly stated they do not wish for the monarchy to be restored, but for Libya to be a free and democratic country.

This should not come as a surprise. Even though a number of commentators have erroneously attempted to reduce Libya to a conglomerate of tribes and religious groups, Libyans have a strong sense of national identity. The fact that Sanusis speak out against a regime that has oppressed them should not be taken as the trace of a monarchist sentiment.

Libyan Sanusis are, amongst other things, Libyan citizens. Like many other Libyans today they envision a democratic future for their country.

Mr. Igor Cherstich is a PhD Student at SOAS, School of Oriental and African Studies, University of London, London, UK.

[Picture: Map of Libya. Photo: Wiki.]

***
[Editor's note: Given the past importance of Libya to Italy we are translating this article into Italian. / Nota del redattore: considerata l'importanza che la Libia ha avuto per l'Italia, traduciamo questo articolo in italiano.]


Una breve nota di Igor Cherstich sulla confraternita Sanusiya in Libia.

La Confraternita dei Senussi ha assunto un ruolo politico fondamentale nella storia moderna della Libia.

Più precisamente, la tariqa ha ottenuto una posizione importante all’interno del sistema tribale della Libia orientale, e per conseguenza ha assunto un ruolo prominente nel guidare la lotta anticoloniale contro gli italiani.

Non è chiaro se il ruolo dei Senussi sia stato la conseguenza di una vocazione politica intrinseca all’Ordine o se la confraternita si sia sviluppata come entità politica (e abbia quindi assunto tale ruolo) spinta dalle circostanze storiche.

Quel che è certo è che la confraternita ha avuto un ruolo importante nella liberazione della Libia dall’occupazione fascista, tanto che dopo la liberazione il Gran Maestro dell’Ordine divenne il primo (ed ultimo) re della Libia unificata.

Dopo il colpo di stato del 1969 -che portò Gheddafi al potere- la Sanusiya fu disciolta, perlomeno ufficialmente. Le ragioni sono chiare: l’Ordine era percepito quale fonte di appoggio al re.

Appare ovvio che il regime abbia tentato in ogni modo di sradicare l’Ordine, sebbene esso stesse comunque perdendo energia ben prima del 1969, e questo nonostante il re fosse un Senussi. Durante il regime di Gheddafi l’Ordine Sufi dei Senussi scomparve dalla scena pubblica, senza purtuttavia estinguersi.

La Confraternita in Libia conta ancora un considerevole numero di membri, molti dei quali vi si affiliano esclusivamente per scopi spirituali, senza alcun fine politico. Alcuni media hanno recentemente diffuso le dichiarazioni di membri dell'Ordine, secondo cui essi non desiderano la resturazione della monarchia, ma vogliono che la Libia sia una nazione libera e democratica.

Questo non dovrebbe sorprendere. Per quanto alcuni commentatori abbiano cercato erroneamente di ridurre la Libia ad un conglomerato di tribù e gruppi religiosi, i Libici hanno un forte senso di identità nazionale. Nella critica dei Senussi al regime che li ha oppressi non può essere rintracciato alcun sentimento monarchico.

I Senussi libici sono, fra le altre cose, cittadini libici. E come molti altri libici oggi, i Senussi immaginano per il loro paese un futuro democratico.

Igor Cherstich è dottorando al SOAS, l’Istituto di Studi Orientali e Africani dell’Università di Londra; Londra, UK.

[Immagine: Carta della Libia. Foto: Wiki.]

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Tuesday, September 06, 2011

Libyan Sanusis, Libyan Citizens
By Igor Cherstich, "A Brief Note on the Sanusiya Sufi Order in Libya" - SOAS - London, UK; Sunday, September 4, 2011

A Brief Note on the Sanusiya Sufi Order in Libya

The Sanusiya had a fundamental political role in Libyan modern history.

More specifically, the tariqa consolidated an important position within the tribal system of Eastern Libya, and as a consequence, a prominent role in leading the anti colonial struggle against the Italians.

There is a debate on whether the role of the Sanusiya was the consequence of an intrinsic political vocation of the order, or the result of historical circumstances that pushed the brotherhood to develop into (and to be recognised as) a political entity.

What is certain, nevertheless, is that the brotherhood had an important role in freeing Libya from the Fascist occupation, so that the head of the order was appointed as first (and last) king of unified Libya after the liberation.

After Khadafi's coup in 1969 the Sanusiya was practically disbanded, at least officially. The reasons for this are clear: the order was perceived as a source of support for the king.

Although it could be argued that, regardless of the fact that the king was a Sanusi, the order was already losing energy before 1969, it is pretty obvious that the regime actively attempted to eradicate it. During the Khadafi regime the Sanusi order practically disappeared from the public, but it did not die out.

The brotherhood still counts a number of members in the country, many of whom take their membership to the order only as a spiritual matter, and not as a political affiliation. As recently reported by some media, members of the order have publicly stated they do not wish for the monarchy to be restored, but for Libya to be a free and democratic country.

This should not come as a surprise. Even though a number of commentators have erroneously attempted to reduce Libya to a conglomerate of tribes and religious groups, Libyans have a strong sense of national identity. The fact that Sanusis speak out against a regime that has oppressed them should not be taken as the trace of a monarchist sentiment.

Libyan Sanusis are, amongst other things, Libyan citizens. Like many other Libyans today they envision a democratic future for their country.

Mr. Igor Cherstich is a PhD Student at SOAS, School of Oriental and African Studies, University of London, London, UK.

[Picture: Map of Libya. Photo: Wiki.]

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[Editor's note: Given the past importance of Libya to Italy we are translating this article into Italian. / Nota del redattore: considerata l'importanza che la Libia ha avuto per l'Italia, traduciamo questo articolo in italiano.]


Una breve nota di Igor Cherstich sulla confraternita Sanusiya in Libia.

La Confraternita dei Senussi ha assunto un ruolo politico fondamentale nella storia moderna della Libia.

Più precisamente, la tariqa ha ottenuto una posizione importante all’interno del sistema tribale della Libia orientale, e per conseguenza ha assunto un ruolo prominente nel guidare la lotta anticoloniale contro gli italiani.

Non è chiaro se il ruolo dei Senussi sia stato la conseguenza di una vocazione politica intrinseca all’Ordine o se la confraternita si sia sviluppata come entità politica (e abbia quindi assunto tale ruolo) spinta dalle circostanze storiche.

Quel che è certo è che la confraternita ha avuto un ruolo importante nella liberazione della Libia dall’occupazione fascista, tanto che dopo la liberazione il Gran Maestro dell’Ordine divenne il primo (ed ultimo) re della Libia unificata.

Dopo il colpo di stato del 1969 -che portò Gheddafi al potere- la Sanusiya fu disciolta, perlomeno ufficialmente. Le ragioni sono chiare: l’Ordine era percepito quale fonte di appoggio al re.

Appare ovvio che il regime abbia tentato in ogni modo di sradicare l’Ordine, sebbene esso stesse comunque perdendo energia ben prima del 1969, e questo nonostante il re fosse un Senussi. Durante il regime di Gheddafi l’Ordine Sufi dei Senussi scomparve dalla scena pubblica, senza purtuttavia estinguersi.

La Confraternita in Libia conta ancora un considerevole numero di membri, molti dei quali vi si affiliano esclusivamente per scopi spirituali, senza alcun fine politico. Alcuni media hanno recentemente diffuso le dichiarazioni di membri dell'Ordine, secondo cui essi non desiderano la resturazione della monarchia, ma vogliono che la Libia sia una nazione libera e democratica.

Questo non dovrebbe sorprendere. Per quanto alcuni commentatori abbiano cercato erroneamente di ridurre la Libia ad un conglomerato di tribù e gruppi religiosi, i Libici hanno un forte senso di identità nazionale. Nella critica dei Senussi al regime che li ha oppressi non può essere rintracciato alcun sentimento monarchico.

I Senussi libici sono, fra le altre cose, cittadini libici. E come molti altri libici oggi, i Senussi immaginano per il loro paese un futuro democratico.

Igor Cherstich è dottorando al SOAS, l’Istituto di Studi Orientali e Africani dell’Università di Londra; Londra, UK.

[Immagine: Carta della Libia. Foto: Wiki.]

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